Capitolo 5. Il saggio Biancolatte

CAPITOLO 5°

 Il saggio Biancolatte

«Baulino, Rillith, provo immenso piacere nel rivedervi e nel potervi riabbracciare. Piccoli miei, non so quanti millenni sono passati senza che li vedessi e sono anche tanti anni che non sento parlare di Lemuria… La vostra è un’isoletta speciale, il mondo di Lemuria era a stretto contatto con Dolcilandia e non solo!»

Nel frattempo, davanti agli occhi di tutti scorrevano le immagini di Lemuria del passato, un passato ormai lontano: feste, balli, giochi, una natura rigogliosa, amore e fratellanza fra tutti, animali compresi.
Oscar e Hea videro tra le immagini una relativa alla loro casetta. Anche Leodor e Karin.

«Si viveva in un sano equilibrio tra uomo e natura» asserì Biancolatte e continuò «Noi regalavamo dolcezze ogni giorno, fino all’arrivo dei draghi… Mistiche creature che l’uomo credeva esseri malvagi. In realtà, quella contro i draghi fu una battaglia inutile e neanche elfi e folletti riuscirono ad aprire le menti stolte degli uomini.»

In silenzio tutti ascoltavano il saggio Biancolatte, il grazioso omino bianco, con gli occhi nocciola e la bocca a ciambellina mentre, emozionato, raccontava la sua straordinaria avventura.
Quella serata era intensa e piena di sentimenti mentre Biancolatte parlava nel silenzio di quell’enorme parco.

Oscar ruppe il silenzio con una domanda: «È avvincente la tua spiegazione, ma come mai il nostro e il vostro mondo ora sono divisi? Perché gli elfi e i folletti non si fanno più vedere nella nostra terra e ci osservano da lontano?»

Questa volta prese la parola Baulino: «Caro Oscar, gli uomini sono stati capaci di rovinare un intero equilibrio naturale perché hanno pensato solo a loro stessi e al loro benessere. Non hanno voluto ascoltare la natura, non hanno voluto aprire i loro cuori a nuove creature, non hanno aperto le loro menti e sono rimasti chiusi nel loro mondo e nelle loro convinzioni da semplici umani… perché spaventati dal passato di Lemuria.

Il nostro intervento, il mio, quello di Rillith e di tutti i folletti e gli elfi ha portato alla divisione di tutti i mondi e i regni. Ognuno il suo mondo, ognuno il suo regno compresi i draghi. L’uomo ha condotto una lotta inutile contro queste creature che avrebbero popolato il mondo e sono divenuti nemici dell’umanità, ed è stato necessario dividere i mondi e i regni affinché ritornasse la tranquillità.

In realtà non sono creature cattive, solo dispettose e distruttive, compreso il nostro piccolo Nelko che ogni tanto, preso dalla golosità, torna a far visita a Granciok, distruggendo e mangiando di tutto. Granciok poi vi racconterà una breve storia sui draghi. Noi vi osserviamo da dentro la natura stessa e vi guidiamo affinché non venga distrutta nuovamente.

I draghi ora vivono nel loro mondo, in un passaggio dimensionale simile a quello aperto da Hea ma ogni tanto disturbano Dolcilandia; loro però non sono affatto preoccupati, o meglio, lo sono visto che poi sono costretti a ripartire da zero ma i draghi sono buone creature, distruggono solo per dispetto.

Oggi Nelko non voleva affatto farvi del male ma ha sentito la presenza di estranei, di umani, e si è buttato all’attacco. Loro distruggono e noi ricostruiamo con amore. Ma, ahimè! Lemuria ha dimenticato tutto questo perché non era pronta ad accogliere altre creature, anche se da millenni viveva in simbiosi con Dolcilandia. I giorni, quindi, passano senza neanche il ricordo di tutte le creature in-contrate e di tutte le avventure vissute.

Gli uomini, anzi, gli adulti, sono troppo presi dalla loro vita frettolosa, che al dire il vero non li porta proprio da nessuna parte, hanno smesso di avere ambizioni, i loro sogni si sono spenti; vivono solo di ciò che gli viene imposto, senza mai fermarsi e non ascoltano chi invece può donare loro ancora un sorriso.»

Poi prese la parola Rillith: «Non potevamo raccontarvi nulla, sia per la magia delle scoperte che avreste fatto, sia perché volevamo mantenere il nostro patto con Biancolatte, il quale già sapeva del vostro arrivo. Essendo il saggio del villaggio abbiamo in passato chiesto il suo permesso per l’eventuale introduzione di umani in Dolcilandia e abbiamo dovuto fare alcune promesse.

Ovviamente solo in caso di pericolo saremmo dovuti renderci visibili per aiutare. Ma erano millenni che nessuno aveva sogni, speranze, fantasie e desideri; grazie a voi quattro è stato possibile riabbracciare e rivedere Dolcilandia. In questa prima avventura avete vissuto tutto: emozioni, scoperte e nuove amicizie e noi le abbiamo vissute con voi.»

Tutti si appassionarono al racconto di Biancolatte e ascoltavano Rillith con ammirazione e commozione, nessuno aveva idea di tutta questa fiabesca realtà.
A pensarci bene, solo nella loro fantasia i nostri quattro amici sfidavano creature mistiche e incontravano esseri magici.
Peccato, avrebbero potuto vivere ogni giorno in armonia con Dolcilandia, con Nelko e tutti i draghetti capricciosi.

Biancolatte, poi, poté riprendere la sua storia: «Tutto questo è accaduto molti anni prima della vostra nascita. I vostri genitori erano neonati e passavo molto tempo con loro. Alla vostra età anche loro avevano sogni e desideri ma le mie storie e quelle degli elfi e folletti bastavano per renderli contenti.

Il mondo era un misto tra fantasia, magia e realtà, la realtà di tutti i giorni. Per rendere più avvincenti racconti e storie gli elfi, unendo le forze con i folletti, resero possibile l’avvento dei draghi, ma purtroppo l’uomo, anche se adulto, non ha saputo mantenere una giusta armonia, e i draghi, stanchi, sono diventati nemici; fino a quando, come vi ha detto Baulino, siamo arrivati alla divisione totale.

I vostri genitori hanno sofferto molto e crescendo ci hanno dimenticati. Per loro siamo solo frutto della loro fantasia ma io, come Rillith e Baulino, so che nel profondo dei loro cuori ci amano e sanno bene dove siamo. Anche loro si sentono sperduti ma le stelle, il sole, la natura li guidano e noi pensiamo a deliziare, chi merita, con dolci e balocchi. Baulino e Rillith esaudiscono i desideri dei bambini, in questo caso di Oscar e Hea, e controllano che tutta la natura sia in perfetto equilibrio e non venga più distrutta.

I draghi ora vivono nel loro mondo che si chiama Dragorath. Tra Lemuria e l’immenso mare c’è un passaggio che conduce nel loro spettacolare e inquietante mondo ma dove non si può assolutamente entrare, perché l’uomo sarebbe capace di distruggere anche quello. Ai ragazzini che meri-tano e che sono puri di cuore e sinceri, come voi, viene dato il permesso di osservarli nella loro quotidianità ma niente di più.

Io sono il più saggio qui a Dolcilandia, ormai e purtroppo la generazione è cambiata; i vecchi abitanti, nell’aiutare elfi e folletti, ahimè, sono rimasti feriti e ora non ci sono più; i loro figli siete voi, cari amici, e per tutto questo tempo ho dovuto tenere tutto questo nascosto perché nessuno aveva più sogni ma grazie ai nostri quattro eroi ho potuto raccontarvi tutto, finalmente avete potuto conoscere i fantastici Rillith e Baulino.

Dolcilandia! Voi siete il futuro del nostro regno e oggi ho deciso di lasciare il mio posto a Granciok, anche se più giovane è saggio abbastanza da poter dirigere il nostro regno, inoltre è giusto che un mondo di giovani delizie sia seguito da chi ha un’iniziativa più alla portata di menti giovani. Oggi è giorno di cambiamenti, da oggi inizia una nuova era per Dolci-landia!»

Granciok emozionatissimo si avvicinò a Biancolatte e lo strinse in un forte abbraccio, poi prese la parola. Inizialmente ringraziò Biancolatte per la fiducia datagli, successivamente raccontò una breve storia sui draghi: «Inizierò a parlare del piccolo Nelko, il quale mi ha sempre dato un po’ di problemucci ma alla fine quel piccolo draghetto è solo un furbo golosone. Certo, ormai non si fa problemi e mangerebbe anche noi perché comunque ai suoi occhi siamo solo dolci ma se si riuscisse a farlo ragionare sarebbe sul serio un’ottima compagnia. Fa parte della razza Nĥìl Fàlas[1]; di solito mangia solo carne ma adora le varie dolcezze e ama fare dispetti agli altri regni. Per questo, ogni tanto, a volte anche a distanza di anni torna a distruggere il mio lavoro.

È un draghetto tutto pepe e non lo si può proprio fermare. A primo impatto fa paura e distrugge tutto ma poi, con sacrifici, il lavoro riprende e ora grazie a voi tutto è stato più semplice e la fabbrica è tornata più rigogliosa e spettacolare di prima» detto ciò strizzò l’occhietto alla sua nuova conoscenza, Rillith, e poi riprese a parlare dei draghi.

Baulino, però, scusandosi, lo bloccò. Ci teneva che quelle storie venissero raccontate ma da lui e Rillith, in altre occasioni.
La serata continuò con giochi e balli tra le emozioni e la curiosità di tutta Dolcilandia per le nuove scoperte e conoscenze.

Anche i nostri quattro amici erano travolti da un misto di emozioni e quell’ultima nottata a Dolcilandia fu magica.
Suonata la mezzanotte in punto, tutte le luci si spensero, in cielo una grandiosa e coloratissima luce attirò l’attenzione di tutti.

Una fantastica scritta brillava su tutta Dolcilandia:
“BUON COMPLEANNO LEODOR!”

Creamcaramel, contemporaneamente, trasportava, aiutata da Toffee e Steccalecca, una gigantesca torta con tanta panna azzurra, guarnitissima.
All’interno di un morbidissimo pan di spagna a forma di numeri, gli anni di Leodor cioè quattordici, vi era un ripieno super cioccolatoso; su di essa altrettante grandiose candeline la illuminavano.

Leodor, con i suoi grandi occhioni color nocciola, osservava tutto con molta emozione, era rimasto immobile, non si aspettava tutto questo.
Era il suo compleanno e Dolcilandia gli aveva fatto un magnifico regalo.
Mentre la scritta continuava a brillare nel cielo, tutti in coro intonarono una famosissima canzoncina, conosciuta solo a Dolcilandia: «TANTI AUGURI A TE!»

Poi Leodor chiuse gli occhi ed esprimendo un fantastico desiderio spense le quattordici candeline.
La festa continuò fino a notte inoltrata, fino a quando tutti, stanchi ma felici, non ritornarono nelle proprie case per dormire.

I quattro amici, insieme a Rillith e Baulino, si trattennero ancora un po’ per le strade di Dolcilandia e Rillith propose a Baulino di passare un’ultima giornata a Dolcilandia, in modo da poter scoprire i segreti del cioccolato e della fabbrica di Granciok.
Baulino ovviamente accettò la proposta, in fondo non c’era fretta di ripartire!

[1] Nĥìl Fàlas: Draghi Bianchi.  

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di Annalisa Vozza

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