Il Mistero del Ponte di Ariccia

Un bellissimo e misterioso ponte monumentale, viadotto stradale costruito verso la metà del XIX secolo con lo scopo di rettificare il tracciato della via Appia tra Albano Laziale ed Ariccia.

La via Appia Antica, costruita nel 312 a.C., usciva da Roma e arrivava in corrispondenza dell’attuale Albano seguendo quasi fedelmente il tracciato settecentesco, attualmente utilizzato dalla strada statale omonima.

 La strada che collegava la città di Ariccia scendeva alla fine dell’attuale abitato di Albano verso Vallericcia, risalendo poi in direzione dell’attuale abitato di Genzano di Roma attraverso un monumentale viadotto in peperino di cui oggi rimangono pochi resti.

Successivamente alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente e l’inizio del  Medioevo la via Appia, dopo gli ultimi interventi attuati dal re ostrogoto Teodorico, iniziò a decadere a causa dell’impantanamento del tratto che attraversava le Paludi Pontine.

Fu solo papa Pio VI nel 1789 che ordinò, in concomitanza con l’intensificarsi dell’opera di bonifica delle Paludi, la rettifica della via Appia tra Roma e Terracina: venne così realizzata la via Appia Pignatelli, che conserva il suo nome nel suo primo tratto tra Roma e l’attuale statale.

Il tracciato della strada arrivava ad Albano, dove i costruttori cercarono un modo per colmare il forte dislivello per raggiungere Ariccia.

Decisero di realizzare una lunga deviazione di circa tre miglia attorno al crinale di Vallericcia, per portare l’Appia direttamente a Genzano.

Ma qui non voglio solo narrarvi la storia passata di questo bellissimo ponte, ma cosa rappresenta oggi.

Purtroppo si è meritato la tragica fama di “ponte dei suicidi”: infatti, nel corso degli anni molte persone hanno deciso di mettere fine alla propria vita gettandosi proprio da questo ponte.

 L’ANAS nel 2000 per evitare altri episodi del genere ha inserito delle barriere in tensostruttura lungo tutto il ponte.

Ma anche queste non sono servite per eliminare questo “problema” (se così si può chiamare).

L’ultimo suicidio risale al 28 Maggio 2019, quando un uomo romano di 52 anni residente a Roma, si è recato proprio su questo ponte per mettere fine alla sua vita.

Ma perché molte persone scelgono questo monumento per uccidersi?

Sarà per la sua imponenza, o forse per la sua grande altezza, ma molte persone di diverse fasce di età e classi sociali hanno deciso di lasciare questo pianeta in questo modo.

Le cause possono essere molteplici: la perdita di un lavoro, della persona amata oppure la solitudine, una brutta depressione. Gli animi più sensibili e fragili che non riescono a sopportare e superare tali problemi vedono il suicidio come ultima via di uscita; unica soluzione per finire la loro sofferenza esistenziale.

In un paese dove il lavoro è precario e di conseguenza anche costruire e mantenere una famiglia diventa sempre più difficile; vivere e sopravvivere può esser dura e spesso si è soli a contrastare tali problemi.

Se noi tutti fossimo più solidali, più sensibili ai problemi altrui, se tutti ci impegnassimo a collaborare nel rispetto reciproco sia per noi stessi che per ogni singola fonte di vita vegetale e animale di questo pianeta, allora forse molti problemi sarebbero risolti.

Ogni persona nella sua esistenza ha un suo vissuto più o meno piacevole e basterebbe una buona parola per rassicurare e rallegrare gli animi delle persone.

Ma la vita frenetica e tutto ciò che implica ci fa diventare egoisti e sempre meno solidali.

Non comprendo perché questo ponte ispiri al suicidio, ma probabilmente se ci fosse un pochino di umanità in più, molti di questi sarebbero potuti essere evitati.

Malgrado questa triste e amara parentesi, il ponte di Ariccia rimane un bellissimo ponte-monumento da ammirare in tutto il suo splendore.

Autrice: Dott.ssa Mariachiara Patriarca

Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Ariccia
Fonte immagini:
https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g799526-d7981053-Reviews-Ponte_di_Ariccia-Ariccia_Province_of_Rome_Lazio.html#photos;aggregationId=
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