Intellivision

Intellivision

 

Alla fine del 1980 Mattel Electronics (una divisione di Mattel Toys) lancia negli Stati Uniti Intellivision, un’elegante console per videogiochi dalle finiture oro e legno.

Testata con successo verso la fine del 1979 in California, la console viene introdotta l’anno successivo negli U.S.A. al prezzo di 299$, vendendo nel primo anno di attività l’incredibile cifra di 200.000 unità.

La console, chiamata “Intelligent Television” da Mattel perchè doveva essere il cuore del sistema informatico casalingo degli anni ’80, arriva in Italia e in Europa nel 1982, raggiungendo ottimi risultati di vendita nella guerra con il rivale Atari VCS 2600.

Il progetto Intellivision è opera di un team di ingegneri Mattel diretti da Dave Chandler, detto “Papà Intellivision”. Il software interno (Executive) venne programmato da Aph Technological Consulting, un gruppo di laureati e studenti del California Institute of Technology. Al momento del lancio, Intellivision rappresentava la console più avanzata in circolazione.

Il cuore dell’Intelligent Television è costituito dall’Intellivision Master Component, una console tecnologicamente molto avanzata, dotata di due controller di gioco (destro e sinistro), dotati di disco direzionale a 16 posizioni (contro le 8 dei joystick tradizionali).

Il tastierino numerico era dotato di 12 tasti, che non potevano però essere utilizzati contemporaneamente al disco direzionale come i 4 tasti di azione.

I tasti di azione (2 alla sinistra e due alla destra di ogni controller) erano in realtà collegati, così che erano disponibili solo 3 posizioni reali. I controller sono stabilmente collegati alla console, ad eccezione dei modelli più recenti (come Intellivision II) dotati di controller intercambiabili.

Diversi appunti vennero mossi ai controller, capaci di un maggior numero di funzioni e movimenti rispetto ai tradizionali joystick Atari, ma leggermente meno precisi e problematici.

Ogni controller è predisposto per l’utilizzo di mascherine plastificate personalizzate per ogni gioco, da inserire sul tastierino numerico. I controller, fissati alla console da cavi elastici, sono dotati di un comodo alloggiamento nei due vani predisposti nella console.

La prima console 16 bit della storia

Il Master Component presentava specifiche tecniche superiori al rivale e campione Atari VCS 2600. Le superiori capacità della console Mattel emersero da subito, soprattutto nel confronto con i giochi sportivi.
Il microprocessore è un General Instrument CP1610, una CPU a 16-bit in grado di utilizzare indifferentemente RAM o ROM a 8-bit, 10-bit, 14-bit, e 16-bit.

Fino alla fine dello sviluppo del sistema, Texas Instruments corteggiò Mattel affinchè venissero preferiti i propri chip anzichè quelli di General Instrument. Capace di muovere 8 oggetti ad una risoluzione di 192×160 pixel in 16 colori, il Master Component originale venne riprodotto e rimarchiato in una serie di cloni per essere venduto nelle grandi catene americane.

L’intero sistema è controllato dall’Executive (EXEC), un programma di 4K che risiede nel chip Executive ROM dell’Intellivision, con 344 bytes aggiuntivi nel chip GROM. L’EXEC è stato scritto da David Rolfe, poi autore di giochi come Major League Baseball.

L’EXEC rappresenta il programma di gioco principale, poichè le cartucce contengono solo le subroutine e i dati che vengono utilizzati dall’EXEC. Contiene le routine per il movimento degli oggetti, per il caricamento della GRAM, per creare musica e suono, per l’interazione degli oggetti.

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Febbraio 24, 2016

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