Monumenti della natura

Acero campestre di Pomieri, dipinto di Maria Vinci

Monumenti della natura
giganti del nostro passato
sono il perenne monito
che non deve essere cancellato
sono la voce del tempo
che non si può spegnere…
fusti forti e maestosi
svettanti o celati tra gli altri anonimi del bosco
le folte fronde dove cantano gli uccelli
le radici come lacci di un amore inestinguibile
che penetrano nelle viscere della terra
e la possiedono con tenera forza…
alberi come monumenti
che hanno sfidato e vinto
fuoco uragani e venti
tutte le forze della natura
e sono giunti fino a noi
con le braccia cariche di memoria…
nella loro corteccia screpolata
tra le ferite sui tronchi contorti
dove han trovato rifugio
i predoni della notte
o nei loro infiniti intimi anelli
si cela qualcosa di misterioso…
forse hanno assistito a loschi convegni
sono stati il fulcro di girotondi fiabeschi
secondo l’ora e la luce che li avvolge
possono atterrire o dare conforto…
secolari presenze inquietanti
la loro è una grande ombra che stendono
su questo pianeta saccheggiato e condannato
ma è anche la forza di giganteschi guardiani
che preservano il futuro
pronti a resistere altri secoli
per la continuità della vita…
ignoti ai più che li sfregiano d’ignavia
abbruttiti di moderno e di tv
ma chi li conosce li ama
li ammira li fotografa e li dipinge
e quietamente senza troppo clamore
li protegge e li preserva

di Gianluigi Redaelli

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