Capitolo 14. Falcon

CAPITOLO 14°

Falcon

Baulino, come promesso a Rillith vegliava ogni giorno sui loro amici, ogni giorno dava loro la possibilità di non smettere di sognare; nonostante in lui crescesse sempre più la convinzione che ormai la “loro” Rillith se n’era andata via per sempre.

Ogni giorno, però, si dirigeva a Gilraen Melwasúl sperando di poterla rivedere. Ormai era chiaro a Baulino che solo allontanandosi da Luiné avrebbe potuto rivedere Rillith.
Magari un giorno le avrebbe potuto dimostrare che sul serio Luiné era solo una amica d’infanzia, una sorella, e già sapeva come fare. Ma ora il suo unico e più grande desiderio era riabbracciarla e continuare quest’avventura con lei e i loro quattro amici.

Erano passati già due anni dalla decisione di Rillith, nessuno però l’aveva dimenticata.
I nostri piccoli amici erano diventati dei forti ragazzi: Oscar un forte giovanotto di quattordici anni, Leodor un temerario giovanotto di sedici anni.
Le bambine erano delle splendide fanciulle: Karin dodici anni e Hea quasi diciassette.

Insieme si dirigevano ogni giorno alla cascata e parlavano con la loro follettina di come trascorrevano le giornate su Lemuria, di quanto sentissero la sua mancanza e ogni giorno raccontavano anche a Rillith le meravigliose storie che narrava Baulino.
La cascata sembrava che ascoltasse, i suoi luccichii tenevano alta la speranza che Rillith fosse lì ad ascoltarli.

Erano anni che non viaggiavano: Baulino, per paura di perdersi il ritorno di Rillith, aveva messo da parte questo aspetto dell’avventura, ma riuscì a mantenere alto l’interesse di Oscar, Hea, Leodor e Karin non solo grazie ai suoi racconti su mistiche creature, su storie del passato ma anche con la sua gioia, con il suo continuo chiacchiericcio, con le sue avventure di quando era piccolo, organizzando feste per i sui amici, non solo per il loro compleanno, facendo regali e, qualche volta, sotto concessione di Luiné ma da lontano, faceva volare i suoi amici sul grandioso Falcon.

Baulino sapeva che tutto questo non avrebbe sostituito Rillith ma cercava di farli sentire meglio.
Oscar adorava Falcon e ricordava con piacere la storia che la avvolgeva, infatti fu la prima cosa che raccontò alla sua Rillith quando per la prima volta ebbe la forza di recarsi da solo alla cascata di Rillith.

«Oh Rillith, se solo tu potessi essere qui a vedermi volare con Falcon, saresti orgogliosa di me e dei miei progressi… dei nostri progressi! Non siamo più bimbi capricciosi, questi due anni ci hanno cambiati!»

Falcon era un’enorme aquila: era alta cinque metri e possedeva un’apertura alare di otto metri, un possente becco uncinato forte e robusto; era un’aquila sputa fuoco, l’ultima rimasta della sua specie perché l’unica immortale, dalle piume argentee e gemme magiche che ne coronavano la testa, dal volto maestoso, intelligente, dalla vista acuta, pura, fonte di potere che vegliava e sosteneva il regno lunare. Eterno compagno di Luiné.

Non era visibile ai comuni mortali, solo chi si mostrava puro e sapeva ascoltare col cuore poteva vederla, sentirla, toccarla e addirittura capirla.

Un’antica leggenda narrava che, dopo uno scontro, le sue ali e i suoi artigli potevano essere rigenerati dalla luce della luna.
Falcon era la regina di tutti gli uccelli, avendo il dominio assoluto dell’aria. Il suo librarsi verso l’alto nel cielo, fino ad altezze impossibili per l’uomo, lo rendeva simbolo di qualsiasi movimento ascensionale, dalla terra al cielo, dal mondo materiale al mondo spirituale, dalla morte alla vita.

Elevandosi verso l’alto, poteva alimentarsi della luce della luna con un conseguente ringiovanimento. Era, infatti, considerato un uccello lunare, inoltre aveva la grande capacità di “sfidare” il sole guardandolo senza bruciarsi, assimilando la potenza dai suoi raggi.

L’aquila in generale, secondo miti e leggende, veniva associata al serpente che raffigurava il suo opposto. Proprio per questo Falcon simboleggiava la luce, il cielo, le forze supreme, nutrendosi di serpenti incarnava idealmente il trionfo del bene sul male; era l’incarnazione della gloria, per questo fu scelto dalla luna per proteggere Luiné.

Da qui sono nate numerose leggende, storie e narrazioni che avvolgevano questo stupendo esemplare in una aura mistica e di profonda ammirazione.

Era proprio per questo che Oscar amava così tanto Falcon, forse gli ricordava il maestoso Bestor.
Inoltre Falcon era considerata portatrice di buon auspicio e, secondo Oscar, avrebbe potuto riportare Rillith a Lemuria.

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di Annalisa Vozza

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