Edward Gibbon – Pisa – Livorno

PISA – LIVORNO

Ci sono sedici miglia da Pisa a Livorno. Si attraversa una foresta ricca di selvaggina. Ma quelle che vediamo mi sembrano paludi e brughiere. Livorno è effettivamente una graziosa cittadina; sarebbe forse difficile trovare un contrasto più sorprendente tra Pisa e questa città.

Quest’ultima ha 40/45.000 abitanti, di cui un quarto ebrei. Nonostante il numero degli abitanti, la città è limitata da stretti confini, la qual cosa le conferisce maggior vivacità. I guadagni più forti e più sicuri del Principe provengono proprio da Livorno. Poiché essa è nientemeno che porto franco.

Qualsiasi tipo di vascello paga dei pedaggi d’entrata e d’uscita e gode del solo vantaggio di essere trattato al pari di ogni altro e con molte comodità. Ma sono soprattutto le persone che usufruiscono di grande libertà. Possono approdare genti di tutte le nazionalità, e vivere secondo le proprie leggi e praticando la propria religione.

A queste generose concessioni le nazioni che hanno saputo stipulare profittevoli trattati possono godere di numerosi vantaggi speciali. Vera terra di Canaan questa per gli ebrei che vi godono una tranquillità sconosciuta nel resto d’Italia. Gli interessi commerciali hanno praticamente neutralizzato lo spirito di conversione della Chiesa Romana..

Se una fanciulla ebrea si presenta a un parroco dichiarando di volersi fare cattolica non si può accogliere la sua richiesta se non dopo averla lasciata per tre mesi presso suo padre, il quale ha l’obbligo durante questo periodo di lasciar libero accesso sia ai preti che ai rabbini.

Trascorso questo termine la si conduce in chiesa e le si domanda se insiste nella sua richiesta. In questo modo si fanno raramente dei proseliti; l’incostanza d’un fanciullo difficilmente riesce a sostenere una decisione che tutta la famiglia tenta di fargli cambiare.

Non altrettanta correttezza si usa verso gli Inglesi di una colonia di diciotto case assai grandi. Tre giovinette si sono fatte cattoliche all’insaputa dei loro genitori e sono trattenute in un convento; azione egualmente contraria ai diritti naturali e alle leggi di Livorno, alle leggi canoniche e alle leggi d’Inghilterra.

Tuttavia finora la Corte di Vienna impiegando di volta in volta la sua potenza e vari rinvii è riuscita a non dare al Re, che la domandava, soddisfazione della cosa.

Edward Gibbon “Journey from Geneva to Rome 1764” Thomas Nelson and Sons Ldt. , Trad. Pinuccia Ferrari



 

 

 

 

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