Guardo in basso

GUARDO IN BASSO

Nessuna insicurezza! Nessuna timidezza!
Smisi di temere lo sguardo dell’uomo
corredo ammuffito di un rudere decadente,
e decadente, quanto la terra di stupro barbaro.
Se tengo basso lo sguardo io penso in grande.
Penso alle schiene curve
a colli piegati
ai nani
ai paraplegici
ai vaganti, quelli convinti
ai feriti soprattutto quelli a morte
ai senza forza per lo sguardo su
ai serpenti che senza veleno
tutto veleno sibilano sul petto
cercando una pulsazione.
E sebbene non meritino considerazione,
alle valanghe umane di veleno
snodanti senza speranza cercando meningi.
Più giù guardo,
al tam tam delle fedi stanche
di angeli illusi,
domiciliati a vicolo dell’inferno
e fin dove l’occhio me lo consente, io scendo
quando con immenso stupore
incontro quel rudere famigliare e decaduto
ed il suo vecchiume di corredo
che mi fissa.

Gianluigi Miani

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