Il villaggio delle macine del Lago di Albano

Quanti di voi conoscono i segreti che può celare un canneto lungo la costa di un magico lago vulcanico? La vegetazione spesso nasconde reperti di inestimabile valore che hanno tanto da raccontare: storie di leggende, storie di vita…

Ma chi abitava le sponde del lago di Albano nella media età del bronzo?

Un gruppo di persone aveva scelto di stabilirsi sulle rive e di vivere la loro vita in questo posto incantevole.

I pali sporgenti del Villaggio delle Macine visibili al margine del lago Albano, agosto 2012 (foto di Massimo Andreucci)

Un lago vulcanico ha molto da offrire: terra fertile, ricco di materie prime, flora e fauna; fonti essenziali per la sussistenza umana ma soprattutto di acqua, sorgente di vita e protezione.

Il Villaggio delle Macine datato circa quattromila anni fa, oscilla dal XXXIX secolo a.C. al XVII– XVI secolo a.C.

Il Sito a me molto caro perché argomento principale della mia Tesi di Laurea.

Lago di Albano, 2018-19 (foto di Mariachiara Patriarca)

È stato rinvenuto nel 1984 in seguito al ritrovamento di una bellissima ascia di bronzo da parte del Sig. Angelo Capri.

Sono state fatte molti scavi e ricerche che hanno messo in luce numerosi reperti custoditi nel Museo civico di Albano.

Gli scavi sono iniziati nel 1984 e proseguiti fino al 1995 dallo STAS (Servizio Tecnico per l’Archeologia Subacquea) del Ministero per i beni e le attività culturali, dal Museo civico albano e dal Gruppo latino ricerca subacquea.

Il “Villaggio delle macine”, così chiamato a causa della grande quantità di macine in pietra rinvenute, è un insediamento di tipo palafitticolo e costituisce uno dei ritrovamenti più significativi dell’età del bronzo antico avanzato e medio iniziale dell’Italia centrale.

Ma come vivevano, cosa mangiavano?

Questo insediamento probabilmente si sviluppò come comunità “policentriche” legate da una stretta collaborazione per lo sfruttamento ottimale del territorio.

La scelta delle zone perilacustri nel periodo di passaggio tra l’antica e media età del bronzo potrebbe esser stata causata dalla carenza di precipitazioni e come di conseguenza dal calo del livello lacustre.

Questo processo rendeva disponibili maggiori porzioni di terreno fortemente fertilizzato, naturalmente rendendolo particolarmente adatto per l’agricoltura e la caccia rivolta ad animali selvatici, come il cervo, e la pesca,rendendoli importanti quanto i pascoli montani.

L’alimentazione era molto varia e ricca, grazie allevamento di maiali, bovini e ovini, ma era praticata anche la caccia di animali selvatici.

La loro dieta comprendeva anche i cereali come il farro e l’orzo), frutta (fichi, more e corniole), pesce, (d’acqua dolce, pescato nel lago stesso) e tartarughe di terra.

 

Potrei restare ore ed ore a parlarvi di questo insediamento, dei reperti rinvenuti, asce, ceramiche, macine, perle di pasta vitrea e vago di ambra di origine baltica (reperti che possono dimostrare scambi commerciali molto articolati), ma voglio prestare più attenzione allo stato di abbandono totale che questo importante sito archeologico sta subendo.

Ormai è ricoperto da un canneto, pochi sanno che li sotto si estendeva un villaggio dell’età del bronzo grande circa 1 ettaro.

Lago di Albano, 2018-19 (foto di Mariachiara Patriarca)

È molto triste che una zona archeologica di tale rilevanza che andrebbe tutelata è ridotta in questo stato. Mille progetti si potrebbero fare magari trasformarla in un ecomuseo, dove ricreare le palafitte e organizzare laboratori didattici di Archeologia Sperimentale.

Un esempio concreto è il museo delle palafitte del Lago di Ledro.

Dal 2006 il Museo dispone di spazi, suggestivi e funzionali alle attività di animazione museale con simulazione della preistoria a scopo didattico e divulgativo.

Museo delle palafitte lago di Ledro. Capanne ricostruite

Interni delle capanne ricostruite nel Museo delle Palafitte sul lago di Ledro in Trentino

Questo è un semplice esempio di come si potrebbe valorizzare a livello culturale questa zona.

Spero che le Istituzioni non lascino il sito in balia del degrado.

Sarebbe stupendo vederlo ricostruito, valorizzato e soprattutto tutelato.

Potrebbe diventare una grande meta turistica e culturale.

A volte le cose semplici sono più difficili da ottenere, ma salvaguardare questo villaggio e trasmetterlo alle generazioni future vale la pena. È importante ricordare le nostre origini.

Mi capita spesso di sedermi sul pontile e pensare a come sarebbe stato se la tecnologia non avesse preso campo nelle nostre vite … forse oggi saremmo ancora a pescare in queste acque, a cacciare nei boschi e ad ammirare, e a gioire, della bellezza della natura che, come una poesia senza tempo, ci narra la melodia della vita.

Foto di Mariachiara Patriarca, Lago di Albano 2018

Autrice: Dott.ssa Mariachiara Patriarca

Fonti:

Tesi di Laurea di Mariachiara Patriarca

http://www.palafitteledro.it/villaggio.asp

http://archeologialazio.beniculturali.it/getFile.php?id=806

https://it.wikipedia.org/wiki/Villaggio_delle_Macine

Fonte immagine

https://www.google.com/search?q=museo+delle+palafitte+di+ledro&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjF5bX-uu3gAhVpDWMBHWR6DrwQ_AUIDygC&biw=1366&bih=657#imgrc=4ClZfnF5qeJgzM:

http://www.vicenzatoday.it/eventi/escursione-nel-mondo-delle-palafitte-di-ledro-e-fiave-in-trentino.html

http://www.digiter.it/il-villaggio-delle-macine/

http://archeologialazio.beniculturali.it/getFile.php?id=806

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