Amore tossico

amore tossico

Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Tra me e lei non poteva certo durare per sempre. Ci siamo conosciuti fin troppo giovani e si sa, queste passioni non durano a lungo. Si cresce. Si matura. Si capiscono alcune cose, si cambiano punti di vista. Ma fu amore vero, lo ammetto.

Amavo baciarla, sentire il suo sapore sulle labbra, sulla lingua. A volte mi rimaneva il suo odore sulle dita. Un aroma intenso. Lo adoravo.

C’erano momenti tra di noi che avevano quel non so che di unico. Avevamo i nostri tempi. La mattina, dopo colazione, era stupendo.

Poi se non prendevo l’autobus e non andavo di fretta si replicava, altrimenti erano baci di sfuggita, veloci, quasi rubati. I momenti migliori erano dopo pranzo e dopo cena. Anche nel tardo pomeriggio, certo, ma quei momenti erano i migliori.

Ma anche in quegli attimi, dentro di me, sapevo che non sarebbe durata per sempre. A volte mi opprimeva. Era asfissiante. Mi toglieva le energie. “Domani la faccio finita!” dicevo spesso, ma ricadevo nei suoi giochi. Ero vittima del suo veleno. Ero drogato dal suo sapore.

Poi accadde. Quella mattina mi svegliai stanco. Erano giorni che mi sentivo stanco. Lei era lì, tranquilla, mi attendeva. “No!” dissi a me stesso, “Ieri sei andato a giocare a calcetto e per colpa sua sembravi un vecchio!” gridavo dentro di me, “Basta! Deve finire!” continuavo a ripetermi mentre cercavo di distrarmi in qualunque modo.

Ma lei era lì. Sembrava dirmi “un ultima volta amore mio. Un ultimo bacio. Prendimi tutta. Assaggiami”.

Pensate che resistetti?

No.

Poco dopo eravamo in bagno. Volevo piangere. Gridare. Ma ormai era fatta. Tuttavia decisi che sarei stato inamovibile. Dovevo dirle addio. Dovevo riprendermi la mia vita. Per tutto il giorno la ignorai. Fu difficile, straziante.

Ovunque mi giravo vedevo gente che si baciava, sospirando via la passione. Furono ore terribili. Quando tornai a casa fu ancora più difficile. La volevo mia, volevo sentirla fra le dita, ma dovevo resistere. Volevo resistere.

I giorni a seguire sembrarono interminabili. Sentivo il suo odore ovunque. Fu la cosa più difficile che avessi mai fatto in tutta la mia vita.

D’altronde stavo voltando le spalle ad anni di relazione. Lei mi avrebbe atteso, lei sarebbe rimasta lì ad attendere un mio passo falso. Non volevo dargli questa soddisfazione. Potevo farcela…

… Sono passati anni da allora. Sto meglio, decisamente meglio. A volte, quando mi sento giù, quando sono nervoso, vorrei averla vicina ma poi traggo un bel respiro e lascio correre questo desiderio. So che mi riporterebbe in un circolo vizioso.

È stato difficile ma alla fine ce l’ho fatta a smettere di fumare!

di Marko D’Abbruzzi

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