Le torri medievali di Roma

Si tratta di costruzioni risalenti per lo più al periodo che va dal 900 al 1300, fatte erigere da famiglie nobili e potenti come strutture di difesa e allo stesso tempo come simbolo del proprio dominio sulla zona.

Il senatore bolognese Brancaleone degli Andalò, al quale il popolo romano aveva affidato la conduzione del Comune alla metà del Duecento, ne fece abbattere ben 140, per porre fine allo strapotere delle famiglie nobili della città.

Poco dopo anche Carlo d’Angiò provvide ad abbattere quelle delle famiglie ghibelline. A metà del Trecento una milizia comunale di tremila uomini armati di balestre, spade e lunghi scudi ebbe l’incarico di espugnare i fortilizi dei baroni.

Questi episodi, uniti all’azione di vari terremoti, contribuirono a ridurre drasticamente la presenza di questi edifici, la Capitale ne conta attualmente una cinquantina.

In questa rubrica troviamo brevi schede informative su alcune delle torri oggi rimaste.

 

NOTA BILBIOGRAFICA:
Claudio Rendina, “Enciclopedia di Roma”, Roma, Newton Compton Editori, 2005
Mauro Quercioli, “Le Torri di Roma”, Roma,
Newton Compton Editori, 1985

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