Tramonto

Paul Celan come voce dialogante

da “Papavero e memoria”

L’autunno mi bruca dalla mano la sua foglia: siamo amici.
Noi sgusciamo il tempo dalle noci e gli apprendiamo a camminare:
lui ritorna nel guscio.

Nello specchio è domenica,
nel sogno si dorme,
la bocca fa profezia.

Il mio occhio scende al sesso dell’amata:
noi ci guardiamo,
noi ci diciamo cose oscure,
noi ci amiamo come papavero e memoria,
noi dormiamo come vino nelle conchiglie,
come il mare nel raggio sanguigno della luna.

Noi stiamo allacciati alla finestra, dalla strada ci guardano:
è tempo che si sappia!
E’ tempo che la pietra accetti di fiorire,
che l’affanno abbia un cuore che batte.
E’ tempo che sia tempo.

È tempo.

Paul Celan

-Salvatore:

Tramonto, poesia di Salvatore Angius

TRAMONTO

Il passato

non è la pagina

che si volta

quando hai finito

di sudare vita,

ma il tatuaggio

che ti si fissa

nelle ossa.

Sei VERO

ricorda

ed ogni lotta vale

per rimanere tale

di Salvatore Angius

 

 

Maggio 26, 2017

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