109 – 110 d.C. – Acqua Traiana

Gli Arcacci, foto di Sebastiano Luciani

Nel 109/110 d.C. l’imperatore Traiano volle dotare di acque potabili la regione transtiberina e, allo scopo, fece costruire l’Acqua Traiana. La zona del Trastevere, infatti, quando per le riparazioni dei ponti veniva interrotto il flusso idrico nelle tubazioni che dalla riva sinistra del fiume la rifornivano, era alimentata dalla sola Aqua Alsietina, fatta costruire da Augusto nel 2 a.C., le cui pessime qualità organolettiche ne sconsigliavano l’uso normale. Essa era stata infatti costruita solo per  rifornire la naumachia di Augusto.

Sull’Acqua Traiana si hanno scarse notizie perché Frontino era all’epoca già morto e i curatores aquarum che gli succedettero non furono così solerti da compilare trattati sugli acquedotti di nuova costruzione. La captazione dell’acqua avveniva alle scaturigini dei Monti Sabatini. I resti più cospicui dell’opera si trovano ai cosiddetti “Arcacci” presso la stazione della Radio Vaticana di Galeria, in Via del Casale di San Pio V sulla Via Aurelia Antica, sotto l’edificio dell’Accademia Americana presso l’ingresso secondario della Villa Pamphili.

Sia le sorgenti che buona parte del condotto dell’Acqua Traiana furono riutilizzati da Papa Paolo V agli inizi del ‘600 per la conduzione dell’Acqua Paola, la cui mostra si trova sul Gianicolo.

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