33 a.C. – Acqua Iulia (Giulia)

Fu costruito da Agrippa nel 33 a.C., captando l’acqua da un gruppo di sorgenti presso il dodicesimo miglio della Via Latina.

La Tepula e la Giulia, dopo essersi sovrapposte alla Marcia, proseguivano, riunite, verso la città, ora intersecando ora correndo parallelamente a quelle della Claudia – Aniene Nuovo, e dando luogo, presso Tor Fiscale, a una sorta di nodo, o meglio di quadrilatero, che sotituì successivamente il Campo Barbarico all’interno del quale – come attesta Procopio nel De Bello Gothico – si fortificarono i Goti di Vitige nel 537 d.C. La Torre del Fiscale fu impostata nel Medioevo sul secondo incrocio degli acquedotti.

Da Porta Maggiore il triplice speco della Marcia – Tepula – Giulia si dirigeva verso la Via Tiburtina, che oltrepassava sopra il fornice monumentalizzato da Augusto e poi inglobato da Aureliano nella sua cinta difensiva. Da questo punto il condotto si dirigeva verso la Porta Viminalis, dove si trovavano i terminali dai quali aveva origine la distribuzione capillare verso il centro della città, vale a dire il Quirinale e il sacro colle del Campidoglio; il Celio e l’Aventino erano alimentati da un canale secondario.

Attualmente lo speco della Giulia è visibile solo in assai rari tratti: essendo il più alto dei tre, ha subito la distruzione quasi totale. Una diramazione della Giulia, visibile sull’odierna Via G. Pepe, si dipartiva dal condotto principale nei pressi della Porta Tiburtina per dirigersi verso il terminale-mostra sull’Esquilino.

Passaggi di Tepula, Marcia e Giulia nei pressi della Stazione Termini

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