George Pierucci

Biografia

George Pierucci, al secolo Giorgio Walter Pierucci, noto anche con lo pseudonimo di George Barel è un cantante, chitarrista, autore di Perugia che di recente ha realizzato un album Country Rock presente nelle piattaforme musicali di ben 48 paesi.

George si esibisce come one man band in concerti, feste private, happenings, apparizioni in TV, talk show e altro donando al pubblico musica di ogni genere, dal melodico italiano, al latino, al rock, al country, in molte lingue. Canzoni di ieri per i meno giovani ed evergreen per tutti. Anche brani da opere liriche eseguiti strumentali con la chitarra stile Jeff Beck. Come ad esempio Nessun dorma, dalla Turandot di Puccini.

Il suo eclettismo è dovuto a un curriculum professionista pluridecennale in orchestre, gruppi esibitisi in molte parti del mondo: Norvegia, Danimarca, Spagna, Svizzera e non soltanto sulla terraferma ma anche sulle navi delle crociera in giro per gli oceani.

Durante una turné a Maiorca negli anni ’70 il gruppo italo danese di cui faceva parte George si esibì in una festa durante la quale erano ospiti i Reali di Spagna.

In quell’occasione Paolo Ninzatti suonava il basso nello stesso gruppo.

Dopo circa quarant’anni di distanza George e Paolo, grazie a Facebook, si sono ritrovati, ciascuno nella  propria posizione geografica, e durante la quarantena causata dal Covid 19. Ma grazie alla moderna tecnologia e Internet si sono scambiati idee per comporre pezzi. E il frutto di questa collaborazione, nonostante una distanza di circa 1700 chilometri o giù di lì e l’isolamento, è l’album “Nine sounds fine” in cui oltre ai quattro brani composti assieme a Paolo, Lady Fantasy, Rome to Venice, Start it on e Amazing California, ne figurano altri cinque con co autori e parolieri come Francesco Barbato e Luca Celletti, due solisti ciascuno nel proprio genere, il primo menestrello dell’intramontabile  melodico italiano, il secondo paladino del rock, cantante della cover band ”Eurosmith”. Con Barbato George ha composto Coyote Song, il pezzo pilota dell’album, un autentico Country di cui è possibile vedere il video su YouTube, dove George arriva a cavallo vestito da cowboy in un saloon e suona la chitarra col sottofondo di un violino stile west eseguito magistralmente da Maurizio Aiese.

Questa briciola di western all’italiana è divertente e allegorica e ci trasporta indietro nel tempo tra sceriffi e baristi che servono whisky. Ma la musica è in stile Country classico, alla Nashville e la chitarra elettrica è la leggendaria Fender Stratocaster che qui ci presenta sonorità pulite stile Shadows. L’icona a sei corde appare nel video, un tocco di modernità inserita nell’atmosfera western. Un messaggio per lo spettatore: il Country ha un inizio ma non una fine.

Gli altri pezzi dell’album variano tra il blues e il soul oltre alla ballata. Il primo è incarnato in Thinking of you, che ci riporta a Otis Redding o Ray Charles. Around the world, Guardian Angel, Loving me living you ritornano sul melodico.

In questo album viene confermato l’eclettismo di George dove pari passo al Country vengono proposti altri generi senza far confondere l’ascoltatore. E a proposito di ascoltatori, la cosa conferma che il repertorio si rivolge a un pubblico di differenti generazioni, overossia gli stessi che assistono dal vivo ai concerti di George.

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“Nine sounds fine”

George Pierucci

Marzo 3, 2023

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