Il romitorio di Santa Petronilla (Gr)

Può capitare di fare un’escursione nel verde e di ritrovarsi al cospetto di antichi resti, testimonianze di un passato lontano, a volte misterioso, ma sempre emozionante.

Proprio questo succede a chi si addentra nei boschi delle Bandite a nord-ovest di Pian di Rocca, frazione del comune di Castiglione della Pescaia, provincia di Grosseto, in Toscana.

I resti di muratura in pietra custoditi dalle querce appartengono al complesso monastico sorto nel XV secolo proprio nel luogo dove, secondo la tradizione, santa Petronilla guarì dalla lebbra bagnandosi in una pozza d’acqua nei pressi di un ruscello. La pozza in questione pare  non si asciughi mai del tutto, neanche durante la stagione estiva.

Divenuto meta di pellegrinaggi, l’edificio fu ampliato nel XVI secolo e continuò ad essere frequentato da viaggiatori e malati in cerca di guarigione fino agli inizi del secolo XVIII.

Per cause sconosciute, il monastero fu soppresso nel 1782 e gran parte dei materiali di cui era composto l’edificio furono utilizzati per la ristrutturazione della chiesa della Madonna del Giglio di Castiglione della Pescaia.


Ma chi era Petronilla?

Come per molti santi dei primi secoli, nonostante abbia avuto un culto così diffuso, abbiamo scarse notizie di lei.

Secondo la «Passio» dei santi Nereo ed Achilleo composta nel VI secolo Petronilla sarebbe stata figlia di san Pietro e sarebbe morta naturalmente, quindi non martire come invece è segnalato nell’affresco del IV secolo tuttora esistente in un cubicolo dietro l’abside della basilica sotterranea delle catacombe di Domitilla.

L’attribuzione di figlia di s. Pietro che comunque nei secoli è rimasta tale, deve essere scaturita dalla somiglianza dei nomi Pietro e Petronilla.

Il nome Petronilla deriva da Petronio che a sua volta deriva dal latino della gens Petronia che significa “proveniente da una località pietrosa”.

Il suo corpo sarebbe rimasto nel cimitero di Domitilla sulla via Ardeatina a Roma, fino al 757 quando papa Paolo I adempiendo una promessa del suo predecessore Stefano II lo trasportò insieme al sarcofago che lo conteneva, nella basilica vaticana.
Carlo Magno nell’anno 800 visitò e venerò la cappella a lei dedicata con grande partecipazione di soldati e popolo.

Grande venerazione e devozione le ha da sempre tributato la Francia che l’ha eletta sua principale patrona e protettrice.

È stata raffigurata ed onorata da artisti insigni in tutti i secoli; nella Basilica Vaticana un mosaico è al disopra dell’altare di una cappella che le competeva quale patrona di Francia nella più grande chiesa della cristianità.

Siena ebbe particolare devozione per lei, la quale è raffigurata in una predella di Sano di Pietro, intenta a servire a tavola il padre e in un altro quadro s. Pietro è intento a curarla dalla paralisi.

Quanto ci sia di vero nella leggenda di Petronilla non possiamo dirlo, possiamo però invitare chi si trova a passare dal bellissimo gioiello sul mare che è Castiglione della Pescaia  a passeggiare nell’entroterra che, oltre al romitorio della Santa, custodisce molti altri tesori.

Foto di Maria Sbardella
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Romitorio_di_Santa_Petronilla
Antonio Borrelli, http://www.santiebeati.it/dettaglio/55450
https://grossetopedia.fandom.com/it/wiki/Romitorio_di_Santa_Petronilla

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